Il mondo e la società attuale stanno cambiando e andando incontro a profonde trasformazioni. Prendersi cura di sé è una priorità, ma non c’è benessere senza attenzione all’ambiente in cui viviamo!
Secondo il report realizzato da Bain & Company in collaborazione con Positive Luxury, nel 2030 i brand di successo saranno quelli che avranno messo al centro della loro agenda strategica l’attenzione nei confronti dell’ambiente e della società. La generazione Z, infatti, premierà sempre di più i marchi impegnati non solo a realizzare profitto, ma anche ad avere un impatto positivo sull’intero ecosistema.
La sensibilità ambientale e sociale dei consumatori è cresciuta in maniera notevole e, come ha evidenziato Benedetto Lavino, vicepresidente di Cosmetica Italia, “negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente enfasi sul cosmetico a connotazione naturale e sostenibile tanto in termini di mercato quanto di attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media”. L’industria Beauty in Italia vanta un giro d’affari pari a 10,5 miliardi di euro, di cui ben 1,65 miliardi provengono dal mercato della bellezza naturale. E il dato che evidenzia come l’89% degli italiani eviti di acquistare prodotti con conservanti, basi chimiche e siliconi è un’ulteriore e chiara testimonianza del fatto che il mondo beauty a impatto zero trova grande riscontro nelle abitudini italiche.
Nel 2020 l’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio il mondo della cosmetica, ma il settore green, invece, ha visto un aumento costante della domanda, dimostrandosi un comparto sempre più strategico per il futuro della filiera. La pandemia e la richiesta di beni più sostenibili hanno obbligato le aziende a gettare le basi per un cambiamento a lungo termine: quasi il 70% delle maggiori imprese beauty è intenzionato a convertirsi nel breve termine in chiave ambientale, puntando su nuove formulazioni biologiche con ingredienti e composizioni naturali, adottando processi produttivi sostenibili e sviluppando packaging riciclati o riciclabili per i prodotti .
La rivoluzione verde è in atto ed è una trasformazione strutturale che coinvolge non solo le piccole e medie imprese, ma anche i colossi di questo settore. Gli operatori del ramo, interrogati su quali fossero le parole d’ordine per il futuro, hanno indicato “sostenibilità”, “naturale” e “biologico” come fattori chiavi per la crescita.
Anche il lavoro dell’hairstylist si sta evolvendo: il canale dei saloni professionali di acconciature ed estetica costituisce il 18,7% del fatturato totale del mercato dei cosmetici green e, per quanto riguarda il peso delle diverse categorie di prodotti, quelli per capelli e cuoio capelluto rappresentano il 33,1% del fatturato dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile.
Si sente sempre più l’esigenza di proporre un servizio nuovo, innovativo e naturale, un’esperienza pensata su misura per una clientela consapevole e attenta alla sostenibilità.
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